Argenta nella storia

Argenta protagonista del Novecento

La bonifica delle Valli di Argenta realizzata agli inizi del Novecento non ha soltanto inciso sull'ambiente e sulla natura del territorio, ma ha anche innescato una serie di trasformazioni nel tessuto sociale e politico di Argenta che ne hanno condizionato la stessa storia. Al centro delle lotte e degli scioperi del 1906 e del 1908, il nuovo proletariato agricolo, già protagonista dei grandi conflitti sociali avvenuti a cavallo del secolo. Il movimento operaio e bracciantile di Argenta si organizzò in leghe operaie, gettando le basi per la formazione del partito socialista, lo stesso che si scontrerà con il nascente regime fascista. 

Occupazioni e intimidazioni fasciste e le dimissioni del Consiglio Comunale segnarono la storia di Argenta negli anni successivi alla prima guerra mondiale, sfociando nell'apice della violenza nel 1921, quando si registrò la prima vittima antifascista, il sindacalista e consigliere comunale socialista Natale Gaiba, a cui seguì l'assassinio, nel 1923, di Don Giovanni Minzoni. A partire dal 1924, sotto il regime fascista Argenta registrò la realizzazione di numerose opere, come l'apertura dello stabilimento idrovoro di Saiarino, di fondamentale importanza per il riassetto idraulico dell'intera regione Emilia Romagna, l'inaugurazione del nuovo ospedale, nonché la fondazione della frazione di Anita, sulle terre bonificate. Ma l'antifascismo ebbe modo di riemergere in modo significativo nel 1943, quando nacquero i primi gruppi organizzati di partigiani, che giocarono un ruolo fondamentale nella resistenza ai tedeschi. Numerose le perdite per il territorio argentano, che dal 12 al 17 aprile 1945 subì i bombardamenti degli alleati: quasi completamente distrutta, Argenta contò circa novecento vittime.

A testimoniare ancora quei drammatici momenti della storia del Novecento, frutto delle fasi finali degli aspri combattimenti della primavera del 1945, il "Cimitero di Guerra" di Argenta. Il sito fu scelto dalla 78° Divisione e successivamente ampliato per ospitare anche sepolture provenienti da zone limitrofe. Fra le altre, conserva le tombe di molti "Commando inglesi" impegnati nelle operazioni anfibie sulle rive delle Valli di Comacchio ai primi di aprile del 1945 e nella battaglia dell'Argenta Gap, citata in tutti i testi di storia della campagna d'Italia, che caratterizzò l’offensiva dell'8a armata britannica.


Nella foto: il santuario della Celletta dedicato alla Beata Vergine di Argenta. Argenta, Ferrara.

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